Disfunzione erettile | Clinica Lavestale

Disfunzione erettile

Il termine disfunzione erettile, spesso chiamato erroneamente impotenza maschile, si riferisce all'incapacità o alle difficoltà di un uomo nel raggiungere e/o mantenere un'erezione sufficiente per avere un rapporto sessuale soddisfacente.

Con il termine disfunzione erettile, comunemente e impropriamente definita impotenza maschile, si indica l’incapacità di un uomo a raggiungere e/o mantenere una valida erezione allo scopo di avere un rapporto soddisfacente. 

Possiamo affermare che si ha un disturbo erettivo quando ad un desiderio sessuale non corrisponde una valida e soddisfacente rigidità del pene. Si possono verificare invece quando repentine  perdite di rigidità a causa di un inadeguato apporto ematico per deficit vascolari.

In Italia oltre 3 milioni di persone soffrono di disfunzione erettile. Tale disturbo è presente in percentuali variabili a qualsiasi età (la disfunzione erettile giovanile colpisce circa il 5% dei ragazzi sotto i 30 anni), ma interessa soprattutto gli uomini tra i 40 e i 50 anni (10%) e tra i 60 e i 70 anni (40%) e raggiunge il suo picco nei soggetti oltre i 70 anni (60%).

I disturbi erettivi frequentemente compromettono la propria autostima mettendo in discussione a volte le proprie relazioni affettive.

 Il maschio adulto vive tali problemi  con imbarazzo, vergogna e i disturbi erettivi vengono percepiti come una perdita di identità di genere e una disfatta della propria virilità.  Bisogna reagire immediatamente a tale disagio parlando con il proprio medico per evitare che il disturbo si strutturi mentalmente rendendo più lungo il percorso terapeutico.

Rivolgersi ad uno specialista andrologo consentirà di individuare i motivi del disagio sessuale e trovare i rimedi, le cure mediche o le soluzioni chirurgiche più efficaci.

 Le cause dell’impotenza o per essere più precisi, della disfunzione erettile, sono diverse e comprendono sia fattori psicologici che organici.

L’erezione è il risultato di una articolata risposta fisiologica strettamente connessa a meccanismi vascolari, endocrini e neurologici. Lo stimolo  che induce a cascata una erezione inizia in una particolare area cerebrale e alla base del suo meccanismo contribuiscono sia il sistema nervoso per condurre gli stimoli, che quello vascolare che attiva un sistema idraulico.

L’erezione nasce da una complessa integrazione di stimoli visivi, tattile, olfattiva e psicogena. Tali stimoli generano dei segnali nervosi che attraverso il midollo spinale, raggiungono il pene, determinando il rilassamento della muscolatura liscia che compone le trabecole del tessuto cavernoso e il conseguente ingresso di sangue all’interno degli spazi vascolari da queste delimitati.

Questo processo determina un aumento della pressione all’interno del pene che schiaccia, occludendole, le piccole vene che permettono il deflusso del sangue dai corpi cavernosi. Tale meccanismo realizza un complesso sistema veno occlusivo che garantisce il mantenimento dello stato erettivo. In questo modo il pene aumenta il suo volume e per effetto della pressione al suo interno, anche la sua rigidità.

Vediamo ora più da vicino le cause psicologiche e organiche della disfunzione erettile

Disfunzione erettile: le cause Psicologiche

Lo stimolo dell’erezione proviene dalla nostra mente attraverso sollecitazioni di varia natura: visive, tattili, olfattive e/o psicogene. Tali stimoli giungono al pene attraverso il midollo spinale provocando il rilassamento della muscolatura liscia, la dilatazione degli spazi vascolari con conseguente aumento della quantità di sangue all’interno del pene. Quando vi è la prevalenza di stimoli nervosi che ostacolano l’erezione, invece, gli input inviati dai nervi ai corpi cavernosi determinano la contrazione della muscolatura liscia delle trabecole, che determina la riduzione delle lacune cavernose, riducendo così l’afflusso di sangue al pene.

La pressione all’interno dei corpi cavernosi quindi diminuisce rendendo possibile il deflusso del sangue dal pene e il ritorno allo stato di flaccidità.
In genere tutte le situazioni che attivano il sistema nervoso simpatico ostacolano l’erezione poiché si ha una maggiore contrazione delle trabecole del corpo cavernoso.

Tipiche cause psicologiche di questo processo sono:

Disfunzione erettile: le cause Psicologiche

Fino a poco tempo fa si facevano ricondurre la maggior parte delle cause sulla disfunzione erettile a problemi di origine psicologica, studi più recenti hanno evidenziato la presenza di cause fisiche in circa il 50% dei casi valutati.        
Il pene è composto da due cilindri paralleli denominati corpi cavernosi sovrapposti al corpo spongioso, che contiene l’uretra, il condotto che trasporta l’urina e lo sperma all’esterno. Alla loro estremità i corpi cavernosi si dispongono per formare una struttura conica ed unica detta glande. Il tutto rivestito da una spessa guaina fibrosa denominata tunica albuginea.

Il tessuto all’interno dei corpi cavernosi e del corpo spongioso è formato da una rete di muscolatura liscia che, come in una spugna, identifica degli spazi vascolari (lacune cavernose). Le principali arterie del pene sono le arterie cavernose, dorsali e bulbari, rami dell’arteria pudenda. Le vene che drenano il pene fanno capo al sistema venoso, superficiale, intermedio e profondo.

 

Tra le cause organiche più frequenti troviamo:

Disturbi neurologici

  • Malattie neurologiche
  • Traumatologia spinale

Cause vascolari

  • Pressione alta
  • Patologie cardiache
  • Riduzione dell’apporto sanguigno anche conseguente a interventi chirurgici (dopo tumore del colon o della prostata o nella chirurgia vascolare)
  • Aumentato deflusso venoso, sindrome da Fuga venosa
  • Diabete

Malattie croniche

Farmaci

  • Antidepressivi
  • Antipertensivi

Chirurgia e radioterapia

  • Prostatectomia
  • Cistectomia
  • Amputazione del retto
  • Radioterapia

 

Malattia di Peyronie o induratio penis plastica

La malattia di La Peyronie è una rara malattia che causa alterazioni fibrose del tessuto erettile con comparsa di curvatura del pene che può interferire con la funzione sessuale e causare disfunzione erettiva legata all’incongruenza del pene – vagina per la marcata deviazione, disturbi psicologici legati alla “ diversità del pene”  ed erezioni dolorose, che a loro volta possono essere la causa di perdite erettive.

Disfunzione erettile: le cause Psicologiche

Solo attraverso un’approfondita anamnesi e un accurato esame obiettivo, si può valutare la presenza di una malattia neurologica, vascolare, ormonale o di una malattia di La Peyronie.

Durante la visita ricercheremo eventuali fattori di rischio quali il fumo, l’assunzione di farmaci e l’ipertensione. Successivamente, potrebbero essere prescritte le analisi di laboratorio.

Dalle analisi del sangue verranno valutati i livelli ormonali, colesterolo, glicemia, funzionalità epatica, renale e tiroidea. Un aumento di prolattina può diminuire i livelli di testosterone e quindi il desiderio sessuale. Vengono quindi valutati i livelli di entrambi gli ormoni così come quelli di altri ormoni sessuali.

Analisi della funzione erettiva

Le analisi che studiano la funzione erettiva valutano il flusso sanguigno, la conduzione nervosa, l’apparato muscolare e altri tessuti del pene e della regione pelvica.

L’ecodoppler penieno è usato per valutare il flusso sanguigno e ricercare un eventuale deficit del mantenimento, così come si presenta nella disfunzione veno occlusiva, segni di arteriosclerosi, fibrosi e calcificazioni del tessuto erettile. L’esame assai intuitivo perché unisce anche una immagine colorata che identifica con il rosso le arterie e con il blu le vene, attualmente rappresenta un esame da cui non si può prescindere nell’iter diagnostico della disfunzione erettiva.

Una esplorazione digito-rettale, (EDR – esplorazione rettale digitale) può rivelare una prostata ingrandita che può interferire col flusso di sangue e degli impulsi nervosi al pene.

La valutazione neurologica include l’esame del riflesso bulbo cavernoso che ha lo scopo di determinare se c’è una normale conduzione dei nervi del pene. L’andrologo comprime il glande e, in condizioni di normalità, si ha una contrazione dello sfintere anale. Tale esame è molto utile nella valutazione dei pazienti con sospette patologie neurologiche 
o affetti da neuropatia diabetica.

Monitoraggio penieno notturno (NPT)

In un maschio, generalmente, durante il sonno (fase REM) si verificano tra le quattro e le sei erezioni notturne. Queste erezioni si presentano ogni 1 o 2 ore circa e durano approssimativamente 20 minuti. L’assenza di erezioni può indicare la presenza di un problema organico, vascolare o nervoso.

Un apparecchio denominato Rigiscan misura tali eventi: permette di discriminare l’integrità del sistema erettivo e aiutare nel porre diagnosi tra disfunzione erettiva organica o psicogena. La individuazione dei fattori di rischio, unitamente agli approfondimenti clinici, consentono al medico di fare una diagnosi della disfunzione erettile che tenga conto di diversi fattori. Tra questi, è utile conoscere anche il modo con cui il paziente vive il disagio, in particolare nel rapporto con il partner.

Autodiagnosi della disfunzione erettile

Per eseguire una prima autovalutazione delle disfunzione erettile riporto di seguito un questionario, sviluppato appositamente per lo studio della funzione sessuale maschile dallo IIEF – International Index of Erectile Function.

Inutile precisare che nel rispondere ai diversi quesiti bisognerà essere il più onesti possibile e che naturalmente il questionario non ha valore diagnostico e non sostituisce la valutazione specialistica di un Andrologo.

Al termine del questionario, potrai scegliere di inviarmi il responso del formulario e inserire nelle note ulteriori precisazioni per un primo confronto di persona.  

 

Prima di iniziare il questionario ecco alcune precisazioni:

  • Il rapporto sessuale viene inteso come penetrazione (introduzione del pene) vaginale della partner;
  • Nell’attività sessuale si fanno ricondurre le carezze, i preliminari, la masturbazione, il coito (accoppiamento sessuale);
  • Eiaculazione: fuoriuscita dello sperma dal pene;
  • La stimolazione sessuale comprende tutte le situazioni che mirano a  stimolare l’eccitazione come ad esempio i preliminari con la partner.

 

Inizio modulo

Ora somma i punteggi derivanti dalle risposte alle 5 domande e valuta il punteggio totale con i parametri di seguito riportati:

Punteggio compreso tra 21 e 25: Erezione normale.

Punteggio compreso tra 16 e 20: Disfunzione erettile di grado lieve. E’ consigliata la visita andrologica. E’ probabile che oltre a problemi di erezione siano presenti anche altre patologie cardiovascolari, la cui diagnosi potrebbe salvarle la vita.

Punteggio compreso tra 11 e 15: Disfunzione erettile di grado moderato. E’ fortemente consigliata la visita andrologica. E’ probabile che oltre a problemi siano presenti anche altre patologie cardiovascolari, la cui diagnosi potrebbe salvare la vita.

Punteggio inferiore a 10: E’ affetto da gravi problemi di erezione. E’ assolutamente necessaria una visita andrologica. E’ molto probabile che oltre a problemi di erezione siano presenti anche altre patologie cardiovascolari, la cui diagnosi potrebbe salvarle la vita. 

 

Alla luce dei risultati conseguiti se desideri una prima valutazione specialistica inviami il report del test ed eventualmente ulteriori precisazioni e/o referti attraverso il form sottostante

Disfunzione erettile: rimedi e terapie non chirurgiche

La psicoterapia rappresenta il metodo di scelta in caso di presenza di fattori psicologici, ma il ricorso alla terapia farmacologica è possibile anche in questa situazione.

La terapia endocrina è indicata in caso di alterazioni del metabolismo endocrino teso alla normalizzazione dei livelli di testosterone nei casi di ipogonadismo e alla riduzione dei livelli di prolattina in caso di iperprolattinemia.


I principali farmaci per la disfunzione erettile sono i cosiddetti inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (Viagra, Cialis, Levitra), che inducono vasodilatazione a livello del pene. Tali farmaci devono essere prescritti con molta attenzione per prevenire eventuali effetti collaterali e/o evidenziare eventuali cardiopatie misconosciute che rappresentano, una controindicazione relativa o assoluta, all’assunzione di tali farmaci.

La farmacoterapia intracavernosa (FIC), invece, consiste nell’iniezione diretta nei corpi cavernosi di farmaci vasoattivi, come le prostaglandine, che inducono una erezione farmacologica, indipendentemente dallo stimolo erogeno. L’effetto collaterale più pericoloso di questa terapia è il priapismo (erezione prolungata e dolorosa), che richiede l’intervento medico di urgenza per evitare danni alle strutture dei corpi cavernosi altri effetti non meno importanti e coinvolgenti sono la fibrosi celle strutture con comparsa di deviazione e accorciamento che possono talora anche pregiudicare ub successivo impianto protesico.

Un altro rimedio piuttosto diffuso è il vacuum device (dispositivo che crea il vuoto). Si tratta di un cilindro di plastica che viene posizionato attorno al pene e premuto contro il pube, connesso ad un aspiratore manuale o elettrico che, creando il vuoto all’interno del cilindro, provoca l’afflusso di sangue al pene per pressione negativa (suzione). 

Raggiunta l’erezione, un anello elastico viene applicato alla base del pene per impedire il deflusso di sangue e mantenere l’erezione. Tale dispositivo deve essere rimosso non oltre i 30 minuti per evitare lesioni al pene ed induce una erezione artificiale, indipendente dagli stimoli erogeni

Disfunzione erettiva e medicina rigenerativa

La capacità delle piastrine di intervenire nei meccanismi di riparazione tissutale ha costituito il presupposto alla realizzazione e all’utilizzo di un concentrato plasmatico di piastrine (P.R.P) per quelle circostanze accomunate dall’esigenza di attivare un processo di riparazione tissutale.

Le piastrine, infatti, componenti corpuscolati presenti nel sangue, sono paragonabili a dei laboratori-magazzini cellulari che elaborano, immagazzinano e quindi rilasciano (quando attivate) numerosi fattori di crescita capaci di stimolare la replicazione cellulare innescando a loro volta vari meccanismi di rigenerazione tissutale.

 

Come si utilizza il PRP in andrologia

Alla luce di questi effetti, l’iniezione di PRP viene applicata in andrologia per il trattamento della disfunzione erettile dovuta a deficit della vascolarizzazione penieno con eventuale fibrosi dei corpi cavernosi e per il trattamento dell’induratio penis plastica (o malattia di La Peyronie).

Quest’ultima caratterizzata dalla formazione di “placche” fibrotiche lungo il pene che ne inducono una curvatura patologica o deformità. L’obiettivo della terapia infiltrativa con P.R.P. è quello di ridurre la necessità di intervenire chirurgicamente. I dati scientifici ad oggi disponibili mostrano un efficacia nel miglioramento della funzione erettile e nel ridurre la curvatura peniene in circa il 70% dei pazienti.

Come funziona la tecnica infiltrativa

Il trattamento prevede un prelievo venoso. Il sangue del paziente viene preparato mediante centrifugazione e separando le componenti ematiche di isolano i fattori di crescita PRP. L’infiltrazione viene eseguita in anestesia locale. Il trattamento è ben tollerato. Il trattamento non comporta interruzione della vita di relazione .

Il numero delle sedute varia in relazione al contesto patologico che si presenta. Frequenza e numero verranno formulati dall’andrologo preventivamente.

L’attività sessuale potrà riprendere immediatamente il giorno successivo la procedura.

 

Altri ambiti di intervento del PRP

Il trattamento con PRP è da anni utilizzato nelle cure di ulcere diabetiche, vascolari e da decubito.
Nella rimarginazione degli esiti di interventi di cardiochirurgia.

In ortopedia per risolvere la pseudoartrosi, applicare protesi e accelerare la guarigione delle fratture ed infine, di recente, anche come filler autologo.

 

 Il trattamento con le onde d’urto

Una valida alternativa per la cura della DE,  in casi classificati come lievi-moderati, è rappresentata dall’approccio terapeutico con onde d’urto a bassa intensità (Li-SWT), una terapia recente che può migliorare in modo evidente la patologia..

Questo trattamento si avvale del passaggio all’interno dei corpi cavernosi, di onde meccaniche a  bassa intensità, che determinano l’innesco di processi biologici fisiologici che inducono la ripresa o il miglioramento della funzione erettiva.

Come avviene il trattamento

Le onde d’urto vengono si applicano in diverse zone del pene con erogazione di energia sotto forma di impulsi che varia da un minimo di 3000 a 4000 a seduta per un totale di 10 sedute della durata di circa 15-18  minuti. Ben tollerato non induce dolore , ne effetti collaterali particolari.

 

In quali casi è consigliato 

E’ consigliata in tutti i pazienti con deficit erettile di lieve o media entità, che non fanno uso di farmaci che possono interferire con l’erezione come gli antidepressivi o i betabloccanti o con evidenti disturbi disendocrini. soffrono.

Disfunzione erettile: interventi e protesi

La correzione delle curvature del pene tramite operazioni di corporoplastica costituisce il presidio elettivo nei casi di disfunzione erettile su base anatomica in cui l’eccessiva curvatura del pene non consente l’attività sessuale. La chirurgia vascolare ricostruttiva ha indicazioni assai limitate. Gli interventi di rivascolarizzazione in gran voga nello scorso decennio sono ormai abbandonati per la pochezza di risultati e destinati a casi assai specifici. La terapia protesica si basa sulla sostituzione del normale meccanismo erettile con dispositivi inseriti direttamente all’interno dei corpi cavernosi che hanno la capacità di sviluppare un’idonea rigidità. Si riserva questa opzione nei casi in cui le altre terapie non hanno avuto esito favorevole. Tra le protesi, disponiamo di varie opzioni ossia, protesi semirigide, che possiedono una rigidità permanente e mantengono il pene in uno stato di costante semirigidità, e protesi idrauliche, che invece hanno la capacità di passare dallo stato di flaccidità a quello di erezione, grazie ad una serie di dispositivi interni, imitando il normale processo erettivo.

Descrizione procedura chirurgica di impianto di protesi peniena

 

L’intervento di impianto di protesi peniena tricomponente viene condotto agevolmente in meno di 30 minuti  in un solo giorno di ricovero. La protesi basso è composta da tre separati componenti (tricomponente).  Mediante  una unica piccola incisione chirurgica minimale, di circa 3-4 cm sul pube o sotto al pene cioè sullo scroto, viene preventivamente posizionato un serbatoio sferiforme che contiene il liquido del circuito, accanto alla vescica. Successivamente si posizionano i cilindri all’interno dei corpi cavernosi tramite una esigua incisione che viene chiusa con un punto di filo e per ultimo si posiziona nello scroto la pompa di attivazione occultata e praticamente invisibile.

Al termine si realizzano delle connessioni stagne dei tubicini che permettono il passaggio del liquido dal serbatoio ai cilindri, realizzando la fase erettiva o dal cilindro al serbatoio quando il pene deve essere flaccido. Non sono visibili le cicatrici chirurgiche, né tantomeno le componenti dell’impianto protesico.

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